Isabel Allende e gli altri scrittori che rifiutano la traduzione in ebraico ma in Iran va bene
In un mondo sempre più connesso, le scelte editoriali di scrittori come Isabel Allende e altri che rifiutano la traduzione in ebraico suscitano molte riflessioni. Mentre in Iran questa pratica può essere tollerata, in Israele un’agenzia come quella di Deborah Harris si oppone, evidenziando tensioni tra libertà artistica e sensibilità culturali. L’arte e la letteratura, dunque, continuano a essere strumenti potenti di dialogo e controversia.
Un anno dopo il 7 ottobre 2023, l’agente letteraria più famosa di Israele, Deborah Harris, aveva scritto sul New York Times un editoriale dal titolo “Stop al boicottaggio dell. Contenuto a pagamento - Accedi al sito per abbonarti. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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#labottegadelleparole Isabel Allende (1942) scrisse il suo primo libro nella cucina della casa di Caracas dove aveva trovato riparo a seguito del colpo di stato in Cile. Prima di raggiungere la fama come autrice, Allende scriveva soltanto a tarda sera, dopo una Vai su Facebook
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