Governo ammette di aver spiato Potere al Popolo | Rischio violenze in piazza attività legittima
Il governo riconosce di aver monitorato Potere al Popolo, scatenando timori di violenze in piazza e alimentando un dibattito sulla legittimità delle attività di sorveglianza. La spiegazione ufficiale del sottosegretario Prisco tenta di rassicurare, sottolineando che gli agenti non sono stati coinvolti in infiltrazioni politiche, ma solo in osservazioni durante manifestazioni studentesche con tendenze estremistiche. Tuttavia, questa ammissione solleva nuove domande sulla trasparenza e i rischi di escalation sociale.
Il governo ha risposto a un'interpellanza del M5s, sul caso dei cinque poliziotti infiltrati dentro Potere al Popolo: "Gli operatori non hanno mai svolto attività di infiltrazione in alcun partito o movimento politico, hanno solo partecipato alle manifestazioni pubbliche organizzate da aggregazioni studentesche con connotazioni estremistiche, che avevano manifestato una crescente aggressività", ha detto il sottosegretario Prisco, ammettendo che l'attività di controllo dentro Potere al Popolo è stata effettivamente svolta, per ragioni di sicurezza. 🔗 Leggi su Fanpage.it
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Nel maggio scorso avevamo raccolto la denuncia di Potere al popolo, che aveva scoperto un poliziotto infiltrato nelle fila del partito a Napoli. Su quel caso sono state presentate 3 interrogazioni parlamentari a cui il governo di Giorgia Meloni non ha ancora risp Vai su Facebook
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