Centri per i rimpatri vulnus sulla libertà personale

La recentissima sentenza della Corte Costituzionale mette sotto i riflettori la delicata questione dei Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR) e il rispetto della libertà personale dei migranti. La Consulta ha infatti sottolineato come l’attuale normativa non rispetti la riserva di legge in materia di libertà individuale, evidenziando un vulnus che richiede immediata attenzione e confronto. È fondamentale capire quali siano le implicazioni di questa decisione e come possa influire sul futuro dei diritti umani in Italia.

Sul trattenimento dei migranti nei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), la Corte Costituzionale richiama il legislatore: la norma attuale non rispetta la “riserva di legge in materia di libertà personale”. Lo dice chiaramente la sentenza n. 96 con cui la Consulta – presieduta da Giovanni Amoroso – ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità sull’articolo 14 del decreto legislativo 286 del 1998, là dove si prevede il “trattenimento per il tempo strettamente necessario” nei Cpr più vicini, individuati dal ministero dell’Interno. La Corte costituzionale rileva un vulnus nella disciplina attuale sui Cpr. 🔗 Leggi su Lanotiziagiornale.it

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Centri per i rimpatri, vulnus sulla libertà personale; Depositata la sentenza della Corte costituzionale (n. 96/2025) sul trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri (CPR); Migranti, Cpr nel caos: Consulta boccia la legge, Lede la libertà personale.

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