Guerra senza soldati Così funziona la cognitive warfare di Mosca
In un mondo sempre più connesso, la "guerra senza soldati" di Mosca si manifesta attraverso la cognitive warfare, una strategia sottile ma potente di manipolazione delle percezioni e delle informazioni. Dal 1952, la Russia ha affinato strumenti invisibili per influenzare elezioni, seminare discordia e compromettere le strutture decisionali di altri paesi. Questa minaccia silenziosa rimane una sfida complessa e in continua evoluzione, mettendo alla prova la nostra capacità di difenderci dalla disinformazione.
Manipolare le percezioni, viziare e contaminare le informazioni, promuovere narrazioni distorte, interferire nei processi elettorali di uno Stato e portare alla disunione e all’inazione la sua struttura burocratica e decisionale. Questi gli obiettivi di una guerra costante e latente, che vede la Russia in prima linea dal 1952, sin dalla creazione da parte del Kgb del Dipartimento D per la disinformazione e le active measures (dezinformacija e aktivnye meroprijatija), e che ha reso oggi Mosca un vero e proprio modello operativo per Pechino, Teheran e Pyongyang, come sottolineato nel nuovo report dell’Institute for the Study of War. 🔗 Leggi su Formiche.net
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