Dalla politica alla violenza della rete | gogna social contro Alina per aver scelto di mettersi in gioco
In un’Italia che troppo spesso invita i giovani al disimpegno, la vicenda di Alina Caruso a Benevento diventa un esempio potente e coinvolgente. La sua scelta di entrare in politica per migliorare la città le è costata una gogna social senza precedenti. È ora di riflettere: fino a dove può spingersi il giudizio pubblico e quanto siamo disposti a sostenere chi osa mettersi in gioco?
Tempo di lettura: 3 minuti In un’Italia che troppo spesso invoca il disimpegno dei giovani, fa riflettere la vicenda che in queste ore sta travolgendo Alina Caruso, una giovanissima ragazza di Benevento, colpevole unicamente di aver scelto di aderire a un partito politico per provare a fare qualcosa di concreto per la propria città. Una scelta legittima, personale, e in fin dei conti anche coraggiosa, che però si è trasformata in un boomerang mediatico. Nel giro di poche ore, quella che avrebbe dovuto essere una notizia locale di partecipazione giovanile e di impegno civile si è tramutata in un bersaglio per insulti, derisioni, insinuazioni. 🔗 Leggi su Anteprima24.it
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"Le parole sono importanti. La destra usa come un trucco questa famosa cosa del linguaggio woke e del politicamente corretto. C’è un generale che ha raccontato che dire che 'un omosessuale non è normale' è solo una polemica col politicamente corretto. N Vai su Facebook
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