Lepore | Verdetto che fa storia La Russa | Matrice fascista
L'ultimo atto di un processo che scuote l'opinione pubblica mette in luce le ombre di un sistema giudiziario che talvolta si arena tra interpretazioni e pregiudizi. L'avvocato Gabriele Bordoni denuncia con amarezza il possibile malinteso di un verdetto che rischia di scrivere una pagina oscura nella storia del diritto, rivelando come la matrice fascista possa ancora influenzare le decisioni. E così si chiude un capitolo che invita a riflettere sui valori di giustizia e libertà .
"Un fatto oggettivo: negare le attenuanti generiche a un uomo di quell’etĂ e incensurato, che ha avuto una carriera specchiata nell’Arma, rappresentandolo come un personaggio torbido, è la rappresentazione del concetto del diritto penale del nemico. Se gli fossero state concesse, lui, fino a oggi uomo libero, non sarebbe finito in carcere a 77 anni". C’è una grande amarezza nelle parole dell’avvocato Gabriele Bordoni, che in questo ultimo atto della vicenda giudiziaria sulla strage del 2 agosto assisteva Piergiorgio Segatel, condannato ieri in Cassazione a sei anni per depistaggio. Davanti ai giudici della Suprema Corte, "avevo ricordato che questo processo ha una sua unicitĂ in tutta la storia d’Italia – spiega Bordoni – perchĂ© vede colui che ha propugnato la norma incriminatrice (il depistaggio è stato introdotto su proposta di Paolo Bolognesi, presidente associazione familiari vittime; ndr) essere costituito parte civile contro l’imputato chiamato a rispondere della violazione di quella norma". 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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Lepore: "Verdetto che fa storia". La Russa: "Matrice fascista" - L’amarezza di Bordoni per Segatel: "In cella a 77 anni". Segnala msn.com
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