Il ritorno dei pluralia tantum

Il ritorno dei pluralia tantum ci riporta a un interrogativo affascinante: perché, oggi, si parla di “antisemitismi” al plurale? Un fenomeno che rispecchia la complessità e le molteplici manifestazioni di un odio radicato, dalla svastica alle discriminazioni più sottili. Ma a quale di queste forme si riferisce davvero il plurale? Scopriamolo insieme, svelando i motivi di questa nuova, sorprendente tendenza linguistica.

I pluralia tantum, vecchio ricordo del ginnasio, sono tornati a tormentarmi quando ho notato che sempre più spesso si inizia a parlare di “antisemitismi”. Come accadde qualche anno fa per le “mafie”, spesso nell’onnicomprensivo sintagma “tutte le mafie”, mi interrogo su quest’improvvisa e misteriosa promozione dell’antisemitismo a sostantivo plurale; e mi domando, nello specifico, a quale dei tanti “antisemitismi” appartenga, che so, la svastica disegnata col gesso sull’asfalto della stradina di Milano dove abito oppure i manifesti – coraggiosamente anonimi – con la scritta “Israeli not welcome”, che ho visto affiorare un paio di giorni fa su Corso Lodi. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

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