Salme vietate nelle chiese le imprese funebri ai sindaci | Cambiare la normativa? Superficiale e populista

Il dibattito sulle salme vietate nelle chiese e le imprese funebri coinvolge sempre più amministratori locali, che denunciano una normativa superficiale e populista. Mentre alcuni sindaci bergamaschi chiedono una revisione, il malcontento si espande, evidenziando come questa legge penalizzi le comunità, costringendo i cittadini a spostamenti infiniti per rendere omaggio ai propri cari. È urgente riconsiderare le regole per tutelare il rispetto e la dignità dei defunti e delle famiglie.

Non si placa il dibattito pubblico sul divieto di vegliare le salme dei defunti nelle chiese prima dei funerali. Dopo che più di 60 sindaci bergamaschi hanno inviato una lettera per chiedere una modifica della normativa regionale, numerosi altri amministratori si sono uniti alla causa per manifestare il loro dissenso contro una Legge che, non solo nei territori montani, costringe i residenti a spostarsi anche di molti chilometri per accompagnare un proprio caro verso l’ultimo saluto. “Dopo l’invio della lettera in Regione decine di sindaci mi hanno chiamata per aderire all’appello”, confida l’ideatrice della richiesta, la prima cittadina di Ponteranica Susanna Pini. 🔗 Leggi su Bergamonews.it

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Ats ribadisce ai sindaci bergamaschi: “Feretri vietati nelle chiese prima dei funerali”; Divieto esposizione defunti all’interno delle chiese: il sindaco di Valbondione scrive ad ATS; Salme vietate nelle chiese prima del funerale. Polemica a San Pellegrino.

salme chiese sindaci normativaBergamo, 64 sindaci scrivono alla Regione: la legge sull’ultimo saluto è da cambiare - Susanna Pini di Ponteranica è la promotrice e prima firmataria: “È una battaglia di valori, la normativa limita le scelte delle famiglie”. Da msn.com

Quando la vita in montagna è dura anche dopo la morte - Nei piccoli Comuni montani, come Oltre il Colle, la morte di un conoscente è vissuta da tutti come la perdita di un proprio caro. Scrive bergamonews.it

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