Le Regioni corrono ai ripari per proteggere chi lavora all’aperto
L’ondata di caldo record che sta investendo l’Italia spinge le Regioni a correre ai ripari, adottando misure straordinarie per tutelare chi lavora all'aperto. Con tredici amministrazioni già in azione, tra cui la Lombardia pronta a sospendere temporaneamente le attività più rischiose, la priorità diventa garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori. La protezione durante le ore più calde è ormai una priorità assoluta, perché nessun lavoro vale una salute compromessa.
L’ondata di caldo che sta investendo l’Italia spinge sempre più Regioni ad adottare misure straordinarie per tutelare i lavoratori esposti al sole. Sono già tredici le amministrazioni locali che hanno deciso di sospendere temporaneamente le attività nei settori più a rischio. L’ultima in ordine di tempo è la Lombardia: il presidente Attilio Fontana, della Lega, firmerà oggi un’ordinanza che entrerà in vigore domani e resterà attiva fino al 15 settembre. Il provvedimento ferma i lavori su strada e nei cantieri, ma anche nei vivai, in agricoltura e nelle cave, nelle ore più calde della giornata – quindi dalle 12. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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Caldo torrido | Le Regioni corrono ai ripari per proteggere chi lavora all’aperto; Ondata di caldo record, le ordinanze delle regioni per proteggere i lavoratori; Scuole chiuse domani in Calabria, i sindaci corrono ai ripari per le piogge abbondanti e la neve a bassa quota: ecco dove ·.
Ondata di caldo record, le ordinanze delle regioni per proteggere i lavoratori - Con l'arrivo del gran caldo in Italia alcune Regioni corrono ai ripari imponendo lo stop ai lavori all’aperto nelle ore centrali delle giornate più critiche. Lo riporta tg24.sky.it
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