Il Co-Bedding nei neonati prematuri | Il caso delle gemelle Brielle e Kyrie Jackson come catalizzatore scientifico
L’affascinante storia delle gemelle Brielle e Kyrie Jackson, nate prematuramente a 28 settimane, ha acceso i riflettori sull’importanza del co-bedding nelle terapie intensive neonatali. Questo caso, diventato un catalizzatore scientifico, ha aperto nuove prospettive sulla promozione del benessere emotivo e dello sviluppo dei neonati prematuri. Analizzando il loro esempio, si scoprono i benefici di una pratica che potrebbe rivoluzionare le cure in neonatologia.
L’osservazione clinica del caso delle gemelle monocoriali Brielle e Kyrie Jackson, nate con un’età gestazionale di 28 settimane al Massachusetts Memorial Hospital (attualmente parte dell’UMass Memorial Medical Center), ha fornito un impulso significativo alla ricerca e all’implementazione delle pratiche di “co-bedding” (condivisione del lettoincubatrice) nelle unità di terapia intensiva neonatale (TIN). Questo evento ha messo in luce i potenziali benefici fisiologici e comportamentali derivanti dalla vicinanza fisica tra gemelli prematuri. Brielle, la gemella di peso inferiore e con complicanze respiratorie e cardiocircolatorie più severe, presentava un deterioramento clinico progressivo, caratterizzato da episodi di desaturazione dell’ossigeno, bradicardia e instabilità termica. 🔗 Leggi su Lifeandnews.it
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