L’esibizione della borsa semi carbonizzata di Borsellino a Montecitorio mi turba profondamente
tutti coloro che hanno condiviso il suo impegno e il suo dolore. Questa esposizione sembra più un atto simbolico che una commemorazione autentica, rischiando di offuscare il senso profondo di un sacrificio così grande. È fondamentale riflettere sul reale significato di memoria e rispetto, affinché non diventino strumenti di propaganda distorta, ma veri momenti di riconoscenza e verità.
L’esibizione della borsa semi carbonizzata del giudice Paolo Borsellino nel “Transatlantico” di Montecitorio mi turba profondamente: non riesco a non pensare che sia l’ennesima mossa spettacolare della strategia posta in essere da questa destra spudorata, intenta a riscrivere la storia. Lo scrivo col rispetto che sento non soltanto per la borsa in sé che è sacra reliquia di un gigantesco sacrificio umano, ma per i famigliari del magistrato, per il Presidente della Repubblica e per la Camera dei Deputati, cuore della nostra ormai pallida democrazia. Ma se è vero che ogni depistaggio che si rispetti muove sempre da pezzi di verità, adoperati in maniera deformata e deformante, è altresì vero che ogni operazione revisionista, che è una forma sofisticata di depistaggio, deve incardinarsi su elementi di verità e di sincera, collettiva, emozione proprio come quelli alimentati dalla borsa del giudice. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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Butti i semi e i noccioli della frutta? Ti spiego come li riuso per fare una borsa che riscalda (utilissima in vista dell’inverno) - greenMe - semi e noccioli della frutta estiva (in alternativa) legumi secchi o semi oleosi; un sacchetto di tessuto o una vecchia federa; forno a microonde. Da greenme.it