Come il fantasy ha alimentato la controcultura degli anni ’60
Il libro rosso, piccolo ma potente, diventa un simbolo clandestino di ribellione e speranza, alimentando la controcultura degli anni '60. In un'epoca di tensioni e cambiamenti radicali, il fantasy si trasforma in un veicolo di protesta, dando voce a chi desidera sognare un futuro diverso. Tra le pagine di questo tascabile, si nasconde un mondo alternativo che sfida le convenzioni e accende la voglia di rivoluzione.
È il 1965. Studenti con giacche dell'esercito sono nel loro dormitorio mentre suona un disco di Bob Dylan. La guerra in Vietnam si sta intensificando. Le cartoline di leva arrivano nelle cassette della posta, amici e vicini scompaiono. Tra i volantini antibellici e i libri di testo universitari, c'è un tascabile economico di colore rosso vivo che viene passato di mano in mano. Non è una lettura assegnata. Non è nemmeno del tutto legale. Il libro è Il Signore degli Anelli e, per ragioni che nessun professore ancora comprende, è diventato il testo sacro della controcultura degli anni Sessanta. L'articolo proviene da '900 Letterario Letteratura del '900, critica, eventi letterari, cinema, politica, attualità. 🔗 Leggi su 900letterario.it
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