La favola di Report sul cibo è ancora una volta fuorviante
La favola di Report sul cibo 232 si rivela, ancora una volta, fuorviante e distorta. Anche RAI3 e il programma stesso si sostengono grazie al canone e alle pubblicità aziendali, che influenzano contenuti e scelte editoriali. L’editoria, pubblica o privata, non è una onlus: deve generare ricavi per sopravvivere. Negare questa realtà equivale a nascondere la testa sotto la sabbia, ostacolando un’informazione corretta e trasparente.
Anche RAI3, persino Report, si sostengono grazie a due cose: il canone pagato dal pubblico, e la pubblicità delle aziende che investono per far sì che i suoi prodotti siano promossi durante le trasmissioni tv. L’editoria, qualunque editoria, anche quella pubblica, non è una onlus, e prevede – come ogni settore aziendale – che ci siano dei ricavi che giustifichino i costi. Negare l’evidenza è mettere la testa sotto la sabbia, o essere in malafede. Sostenere che Gambero Rosso promuova una serie di aziende perché queste stesse aziende pagano per essere accompagnate da Gambero nei tour internazionali che il giornale da anni organizza è scoprire l’acqua calda, ed è un’acqua nemmeno particolarmente frizzante. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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