I musei e le opere danneggiate dai visitatori un po’ cialtroni | Il problema sono i cellulari La soluzione migliore? Distanziatori visibili e allarmi sonori ad alto volume
nella frenesia di scattare selfie, spesso i visitatori mettono a rischio le meraviglie artistiche che ci sono state tramandate. I musei devono trovare nuove soluzioni per proteggere queste opere inestimabili, come distanziatori visibili e allarmi sonori ad alto volume. Solo così si potrà garantire che ogni visita sia un’esperienza indimenticabile rispettosa del patrimonio culturale. La chiave è conciliare passione e tutela, per preservare il nostro tesoro artistico per le generazioni future.
Chi ha avuto la possibilitĂ di visitare la Cappella Sistina nei Musei Vaticani porterĂ con sĂ© un ricordo indelebile, perchĂ© si sarĂ accorto di aver stimolato non uno, bensì due sensi. Prima di tutto la vista, nell’ammirare le pitture murali di Michelangelo Buonarroti; poi l’udito. PerchĂ© sarĂ difficile dimenticare le voci insistenti al limite del fastidioso, del personale di vigilanza che ripete con voce monotona: “No foto, no foto”. Ecco, nella Cappella Sistina i selfie – e le foto in generale – non si fanno. Per nessun motivo. Lo stesso accade al Museo del Prado di Madrid, nonostante da circa un anno sia stata liberalizzata la possibilitĂ di fare foto – e perfino di ritrarsi col proprio smartphone – davanti a Guernica, il capolavoro di Picasso, al Museo Reina Sofia. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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