Esami di immaturità lo sfogo di una docente bergamasca
Comincia così il racconto di una docente bergamasca, che ogni anno si trova a fare i conti con lo sfogo di un degrado crescente durante il periodo della maturità. Un quadro che, lontano dal festeggiamento meritato, riflette spesso il lato più oscuro di una tradizione che meriterebbe di essere rivista. La domanda è: come possiamo preservare il valore di questa tappa importante senza tollerare simili comportamenti?
“Gentile Direttore, ogni anno, con la fine degli esami di maturità, le strade di Bergamo – in particolare davanti agli istituti superiori – si trasformano in scenari che poco hanno a che fare con la festa e molto con il degrado. Marciapiedi imbrattati di farina, salsa di pomodoro, uova rotte, bottiglie di spumante vuote, persino pesci morti lasciati come “scherzo”: questa è l’immagine che rimane della “maturità” di molti studenti”. Comincia così la lettera di una docente bergamasca, che alla redazione di Bergamonews suggerisce persino il titolo dell’articolo: “Esami di immaturità”. Azzeccatissimo, non c’è che dire. 🔗 Leggi su Bergamonews.it
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