Dal Millecento del Lucioli alle onde del Secco | cronaca semiseria di una giornata al mare

scoprire cosa ci aspettava in quella giornata di avventure e scoperte, mentre il profumo di mare e ricordi d’infanzia si mescolavano nell’aria. Tra lucioli e onde, il nostro racconto si dipana, tra risate e piccole sfide, regalando un affresco nostalgico di un’estate che resta nel cuore. Perché, alla fine, ogni mattina al mare è un capitolo speciale della nostra storia.

Ore. alba. Ci svegliavamo con gli occhi ancora cisposi quando arrivava il mi’ babbo con il furgone dello Scarpificio?Lucioli, un Millecento grigio col portellone posteriore, targa AR sotto il 9000, parcheggiato in fondo a via?Guadagnoli. Io e il mi’ fratello maggiore ci sistemavamo dietro, su una panchina nana di legno — anch’essa grigia, in tono col furgone. Una parete con piccola grata ci separava dall’abitacolo: ogni tanto mi alzavo per controllare se mi’ babbo e mi’ mamma c’erano ancora. Il furgone, a dire il vero, ricordava il cellulare delle carceri fermo in piazza?Sant’Agostino: forse per quello soffrivo tanto il viaggio, oltre alla scomodità del sedile e alla “distanza di sicurezza” dai genitori. 🔗 Leggi su Lortica.it

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