Le scelte danesi mostrano tutti i limiti dell’autonomia militare europea
militare, rivelando le fragilità di un'autonomia europea ancora in evoluzione. Le scelte danesi riflettono non solo la volontà di proteggere i propri dati, ma anche di rafforzare la propria posizione strategica nel contesto internazionale, sollevando interrogativi sulla coerenza e sull’indipendenza delle politiche europee in campo tecnologico e militare. È un delicato equilibrio tra sovranità e dipendenza che potrebbe ridefinire il ruolo del Vecchio Continente sulla scena globale.
Da una parte, la volontà di tutelare i dati della pubblica amministrazione, dall’altra, l’urgenza di contrastare la guerra ibrida russa nelle acque del Baltico. In Danimarca, la corsa alla sovranità tecnologica intreccia interessi di natura geopolitica, legati soprattutto alla crescente ingerenza esercitata negli ultimi mesi da parte degli Stati Uniti. Ma a Copenaghen c’è chi guarda con preoccupazione a un doppio standard in campo civile e militare, con una sindrome da coperta corta che – da ogni parte la si tiri – finisce per lasciare scoperto un lato sensibile per l’intero Paese: quello dei dati. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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Doppio standard | Le scelte danesi mostrano tutti i limiti dell’autonomia militare europea; Più contagi, meno restrizioni: la scelta controcorrente della Danimarca; Mare Jonio, tutte le telefonate. «I danesi vogliono sostenerci».