Il Pride di Budapest diventa un caso Intervista Francesca Pascale

Il Pride di Budapest, vietato da Orban, ha scatenato un accesso di attenzione internazionale, trasformandosi in un simbolo di lotta civile e politica. Per Francesca Pascale, questa mobilitazione rappresenta molto più di una semplice manifestazione: è un richiamo fondamentale ai diritti umani, esaltato dall’unione tra impegno sociale e strategia politica. Con numerosi europarlamentari in arrivo, si apre un dibattito cruciale: fanno bene a sostenere il Pride di Budapest?

Il Pride di Budapest vietato da Orban è diventato un caso internazionale su un doppio fronte, uno relativo ai diritti civili e uno squisitamente politico. Due aspetti che per Francesca Pascale, contattata da L’identità, messi insieme si esaltano reciprocamente, come il cacio con le pere. Al Pride di Budapest arriveranno molti eurodeputati. Fanno bene? “Credo sia giusto . L'Identità. 🔗 Leggi su Lidentita.it

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