Il DDL sicurezza vacilla | prima che la libertà diventi rimpianto
Il ddl sicurezza vacilla sotto i riflettori, mentre la voce del popolo si alza forte e chiara: un governo che mira alla repressione deve ancora confrontarsi con le garanzie costituzionali. Un decreto di 38 articoli, approvato frettolosamente e senza il dovuto dibattito, sembra più una risposta a un’emergenza inesistente che una reale tutela della sicurezza. È questa, in soldoni, la fotografia che la Corte di Cassazione ha messo nero su bianco nella Relazione n. 33: un...
Il DDL sicurezza traballa, la voce del popolo resta: un governo liberticida deve ancora fare i conti con le garanzie costituzionali. Un decreto di 38 articoli, cucito in fretta e furia, sfilato di mano al Parlamento e infilato in Gazzetta Ufficiale il 12 aprile 2025 come se fosse un’emergenza. Peccato che l’emergenza non ci fosse. È questa, in soldoni, la fotografia che la Corte di Cassazione ha messo nero su bianco nella Relazione n. 33: un documento di 129 pagine che stronca il pacchetto Sicurezza del governo Meloni. Il DDL sicurezza scricchiola, e lo dice anche la Corte di Cassazione. Un caso “unico”, secondo la Suprema Corte, di abuso della decretazione d’urgenza, talmente forzato da spingere i giudici a richiamare l’art. 🔗 Leggi su Metropolitanmagazine.it
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La legge 80 del 9 giugno, il cosiddetto decreto sicurezza, è a rischio incostituzionalità. Lo hanno detto tanti giuristi e costituzionalisti e, adesso, lo certifica la Corte suprema di cassazione in una relazione di 129 pagine in cui, punto per punto, vengono messi n Vai su Facebook
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