Usa dopo l’aborto viene negata la salute delle donne
Dopo la storica decisione di Dobbs, che ha annullato il diritto federale all’aborto negli Stati Uniti, le donne si trovano di fronte a un'ulteriore privazione dei propri diritti e della loro salute. Questa sentenza rappresenta una delle sfide più dure per i diritti femminili, minando la libertà di scelta e la protezione della salute delle donne. È un momento cruciale che richiede attenzione e azione immediata per difendere i diritti fondamentali.
«La sentenza peggiore per le donne da Dobbs», che esattamente tre anni fa ha abolito il diritto federale all’aborto negli Stati uniti. Così Ellie Quinlan Houghtaling su The New Republic . il manifesto. 🔗 Leggi su Cms.ilmanifesto.it
© Cms.ilmanifesto.it - Usa, dopo l’aborto viene negata la salute delle donne
In questa notizia si parla di: aborto - donne - viene - negata
L'aborto in Lombardia: metà dei medici è obiettore, si usa poco la Ru486. E molte donne sono straniere - In Lombardia, la presenza massiccia di medici obiettori di coscienza limita l'accesso all'aborto, con il 100% di obiettori in cinque ospedali.
La Sicilia ha approvato una norma (disegno di legge n. 738) che interviene sulle modalità con cui viene tutelato il diritto all'aborto a livello regionale. In particolare, il primo comma dell’articolo 3 della legge stabilisce che, negli ospedali pubblici, dovranno esse Vai su Facebook
Medici Senza Frontiere e l'8 marzo: Niente mimose oggi, parliamo del diritto all'aborto; La legge della discordia: il diritto all’aborto non è mai al sicuro; Vasto, aborto negato nell’ospedale San Pio: «Volevano farmi ascoltare il battito del feto».
Usa, dopo l’aborto viene negata la salute delle donne - Usa (Internazionale) «La sentenza peggiore per le donne da Dobbs», che esattamente tre anni fa ha abolito il diritto federale all’aborto negli Stati uniti. Da ilmanifesto.it
Nelle Marche l’aborto è un miraggio: “Donne costrette a cambiare regione, negata la RU486” - MSN - Quasi impossibile ottenere la RU486, il cui limite è fissato a sette settimane (nove nel resto d’Italia). Lo riporta msn.com