Cardillo Stoà | Napoli è cambiata ma occorre fare di più per fermare la fuga dei giovani

A Napoli, il cambiamento è già iniziato, ma serve un impegno ulteriore per contrastare la fuga dei giovani. Le imprese cercano profili professionali che mancano, mentre i programmi scolastici non si allineano con i rapidi mutamenti industriali. Enrico Cardillo, direttore di Stoà a Ercolano, evidenzia come la formazione tecnica rappresenti ancora il tallone d’Achille del nostro mercato del lavoro. È tempo di investire in una rinnovata strategia educativa e formativa, perché solo così si potrà fermare questa emorragia di talenti dal Sud.

Le imprese che vanno a caccia di profili professionali che non trovano, il grande disallineamento fra i programmi scolastici e i cambiamenti industriali, la fuga dei giovani dal Sud. Enrico Cardillo è direttore di Stoà, il centro di eccellenza per la cultura manageriale, di Ercolano. Un punto di osservazione privilegiato per capire le dinamiche del mondo del lavoro. La formazione tecnica è sempre stato l'anello debole del nostro mercato del lavoro. Qualcosa sta cambiando? “Questo è un punto di grande debolezza del sistema di istruzione italiano. Per troppi anni, la separazione tra cambiamento industriale e sistema di istruzione caratterizzato da programmi datati, ha fatto danni. 🔗 Leggi su Quotidiano.net

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Cardillo (Stoà): Napoli è cambiata ma occorre fare di più per fermare la fuga dei giovani; Stoà, l’Ad Enrico Cardillo: “Patto con imprese e università per garantire al Sud manager 4.0”.

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