Sedentarietà in Italia tra ripartenza e resistenze culturali La nuova sfida è sociale non solo sanitaria
In Italia, la sedentarietà si conferma una sfida cruciale tra ripartenza e resistenze culturali, coinvolgendo non solo la salute ma anche il tessuto sociale. La buona notizia è che il peggio potrebbe essere alle spalle, ma il vero cambiamento strutturale ancora manca. Se non agiamo ora, il costo di questa inattività sarà sempre più elevato. I numeri parlano chiaro: circa il 50% degli adulti...
Insomma, la buona notizia è che il peggio – forse – è alle spalle. La cattiva, invece, è che siamo ancora lontani da un vero cambiamento strutturale. E lo dico senza giri di parole: se non ripensiamo radicalmente il nostro approccio al movimento, la sedentarietà continuerà a presentare un conto salato, non solo in termini di salute. I numeri non mentono, ma parlano sottovoce, secondo i dati relativi al biennio 2023-2024, il 50% degli adulti italiani tra i 18 e i 64 anni è “ fisicamente attivo ”, ovvero soddisfa le soglie minime raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: 150 minuti a settimana di attività moderata, oppure 75 di attività intensa. 🔗 Leggi su Lifeandnews.it
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