Salvatore Buglio requiem per il Pd | Non ci votano più il sogno è finito

Salvatore Buglio, voce sincera di un passato ormai lontano, ci ricorda come il sogno della classe operaia si sia dissolto tra le pieghe di un sistema che ha scelto i tecnici e i vincoli di bilancio. La Festa dell’Unità, simbolo di speranza e unità, sembra aver perso la sua magia. È un invito a riflettere sul vero significato di progresso e sulla necessità di riscoprire i valori di un tempo, perché solo così potremo riaccendere il fuoco del cambiamento.

«Eravamo la classe operaia che voleva andare in Paradiso. La Festa dell’Unità era l’inizio di quel Paradiso. Siamo diventati la classe dei tecnici, dei competenti, del vincolo di bilancio. Ma è venuto meno il sogno. Ovvio che i volontari non li trovi più». Salvatore Buglio, classe 1951, è stato l’ultimo operaio del Pd ad essere eletto in Parlamento. Nato a Catania, è arrivato a Torino a 19 anni. «Non avevo nemmeno una valigia di cartone». Ha lavorato in varie fabbriche, fino alla Fiat. Contemporaneamente ha iniziato a militare nel Pci, nel Pds, nei DS, è diventato rappresentante di tutte le fabbriche del torinese. 🔗 Leggi su Liberoquotidiano.it

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