Ha ragione il cardinale Repole | a Torino si investe poco
A Torino, la scarsità di investimenti è un dato di fatto che preoccupa gli analisti e i cittadini. Ricordo il passaggio dell’industriale Renato Altissimo, che scelse la finanza lasciando l’imprenditoria, svelando una tendenza ormai diffusa. Questa scelta, sebbene controversa, ha aperto un dibattito sulla direzione economica della città. È forse arrivato il momento di riflettere su come attrarre nuovi investimenti e risollevare il tessuto produttivo torinese.
Sono abbastanza anziano per ricordare che l’industriale e deputato Renato Altissimo, re dei fari e vicepresidente di Confindustria, decise di chiudere con l’imprenditoria per passare alla finanza. E visse felice e contento tra serate in locali notturni e rendite finanziarie. Forse il primo a fare questa scelta fu lui, con esibita disinvoltura. Alla faccia del . L'Identità. 🔗 Leggi su Lidentita.it
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Dal Duomo di Torino una versione aggiornata della parabola dei talenti del Vangelo di Matteo. Contro l’immobilità dei capitali tipica di una società anziana e la scarsa propensione a investire nel proprio Paese Vai su Facebook
Ha ragione il cardinale Repole: a Torino si investe poco; Torino, il banchiere Venesio e l'omelia di Repole contro l'immobilismo: «Torino ricca di patrimoni e talenti. Investire di più un dovere»; I capitali privati investano di più su Torino. Incontro promosso da Giachino.
Torino, il banchiere Venesio e l’omelia di Repole contro l’immobilismo: «Torino ricca di patrimoni e talenti. Investire di più un dovere» - «Torino è una città ricca, qui ci sono grandi patrimoni. Secondo torino.corriere.it
Cardinale Repole: “Torino rischia di suicidarsi. Il crollo delle nascite è la nostra emergenza più grande” - Nel giorno di San Giovanni, il cardinale Repole denuncia il crollo demografico a Torino: “Fallimento culturale, servono scelte per i bambini”. Come scrive quotidianopiemontese.it