Vauro processato per diffamazione ma all’angolo finisce il Fratello d’Italia che l’ha querelato
Un procedimento giudiziario che dovrebbe riguardare Vauro per diffamazione si sta trasformando in una vera e propria sfida politica: al centro del caso, non solo le sue vignette irriverenti, ma anche il ruolo di un intero partito e della sua leader. La domanda che rimane aperta è: fino a che punto l’arte satirica può essere considerata provocazione o denuncia? E il Tribunale di Roma avrà il difficile compito di chiarirlo.
Doveva essere un “banale” procedimento per diffamazione nei confronti di un vignettista famoso e irriverente. Si sta trasformando, indirettamente, in un processo al primo partito italiano. La premier Giorgia Meloni, nel 2021, era davvero la “leader di un partito che ha cavalcato la xenofobia, il razzismo e il neofascismo”? Lo stabilirĂ il Tribunale di Roma, che sta processando per diffamazione – appunto – il vignettista e scrittore Vauro Senesi, che pronunciò questa frase il 25 febbraio 2021 durante la trasmissione di Rete4 Dritto e Rovescio, condotta da Paolo Del Debbio. A denunciare Vauro è stato Roberto Carlo Mele, indicato nell’atto di querela come rappresentante legale di Fratelli d’Italia, il quale ha dichiarato di aver proceduto su propria iniziativa con l’autorizzazione scritta di Meloni. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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Vauro processato per diffamazione, ma all’angolo finisce il “Fratello d’Italia” che l’ha querelato - Il vignettista aveva definito la premier "leader di un partito che ha cavalcato xenofobia, razzismo e neofascismo". Come scrive ilfattoquotidiano.it