Università di Trento | il vezzo macabro dell’antifascismo borghese

Un episodio inquietante solleva nuovamente il velo su un antifascismo che, anziché combattere le derive estremiste, sembra spesso cadere in un vezzo macabro e ipocrita. All’Università di Trento, una rappresentante studentesca ha scatenato polemiche con una maglietta provocatoria, rivelando le contraddizioni di un’ideologia che si perde tra ironie di cattivo gusto e giustificazioni di circostanza. È ora di riflettere sui veri valori di libertà e rispetto.

Roma, 25 giu – L’ennesimo cortocircuito ideologico dell’antifascismo ci arriva dall’Università di Trento, dove una rappresentante del Consiglio degli Studenti è apparsa in una foto con una maglietta raffigurante la Barbie in versione Brigate Rosse. L’antifascismo borghese e i suoi idoli. Una posa “ironica”, a suo dire, subito seguita dalla solita girandola di scuse e distanziamenti, a destra come a sinistra. Tutti a dire che no, non era un’esaltazione del terrorismo rosso, solo una provocazione, un errore, una leggerezza. Eppure non c’è nulla di leggero nell’indossare il simbolo di un’organizzazione responsabile di omicidi, sequestri e anni di piombo. 🔗 Leggi su Ilprimatonazionale.it

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