Un dialogo sulla necessità o meno di colpire gli stati canaglia
In un mondo sempre più complesso, il dibattito sulla necessità di colpire gli Stati canaglia diventa cruciale. È un tema che divide opinioni e mette in discussione i metodi per garantire la sicurezza globale. Quanto deve essere deciso il limite tra difesa legittima e aggressione? Scopriamo insieme le ragioni di chi sostiene azioni decise e di chi invece predilige il dialogo.
Conservatore: Lo chiamano attacco. Io lo chiamerei atto dovuto. Gli Stati Uniti hanno colpito un impianto nucleare iraniano, a Fordo, che era già da anni oggetto di violazioni da parte del regime. Non è un caso se si trova scavato nella roccia, protetto da contraerea e pensato per ospitare centrifughe ad alta capacità. E non è un caso se quel sito aveva ripreso a funzionare intensamente proprio dopo l’ultimo annuncio di Teheran sul superamento del limite di arricchimento dell’uranio. Dire che si tratta di un’aggressione significa ignorare la realtà: l’Iran di oggi è una minaccia sistemica all’ordine internazionale, così come lo era nel 2018 quando Trump uscì dall’accordo sul nucleare, e lo era nel 2020 quando gli Stati Uniti eliminarono Qassem Suleimani. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
© Ilfoglio.it - Un dialogo sulla necessità (o meno) di colpire gli stati canaglia
In questa notizia si parla di: stati - dialogo - necessità - meno
Meno danni da parte dei grandi carnivori: "Prevenzione e dialogo" - Il Tavolo grandi carnivori si conferma uno spazio permanente e operativo, dedicato alla prevenzione e al dialogo tra istituzioni.
Colloquio telefonico tra #LeoneXIV e Vladimir Putin: appello del Papa affinché la #russia faccia un gesto che favorisca la pace con l'Ucraina. Sottolineata l’importanza del dialogo tra le parti per cercare soluzioni al conflitto. Si è parlato, inoltre, “della situazione Vai su Facebook
Un dialogo sulla necessità (o meno) di colpire gli stati canaglia; Assemblea Generale delle Nazioni Unite: Primo dialogo interattivo informale sull'attuazione del Patto per il futuro; Il Cortile del dialogo e il DIO sconosciuto: intervista al Cardinal Ravasi.