Hai 12 ore per salvarti molla Khamenei Le telefonate del Mossad per spargere il panico tra i generali iraniani
In un clima di tensione crescente, emergono dettagli sconvolgenti sui metodi usati da Israele per destabilizzare l’Iran, tra bombardamenti mirati e attacchi di droni. Le telefonate del Mossad, intercettate all’insaputa dei vertici iraniani, rivelano un’intelligence agguerrita e strategica, pronta a giocare d’anticipo. Ora che la guerra sembra avvicinarsi alla sua conclusione, è fondamentale capire come queste azioni abbiano influenzato il corso degli eventi e cosa ci riserva il futuro.
Ora che la guerra tra Israele e Iran pare alle battute finali, colpi di coda o «colpi di testa» a parte, emergono nuovi dettagli sul modo in cui le forze dello Stato ebraico hanno seminato il panico sin dalle prime ore dell’ attacco tra i vertici del regime iraniano. Nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno ha sorpreso l’Iran con bombardamenti mirati ma anche colpi di droni e altri armamenti sparati sugli obiettivi prescelti da dentro il territorio “nemico”. Segno che l’infiltrazione del Mossad era profonda e capillare. Ora si scopre che in quelle prime ore convulse, forse anche nei giorni successivi, i servizi israeliani hanno accompagnato i colpi con strumenti di pressione politico-psicologica diretta. 🔗 Leggi su Open.online
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«Hai 12 ore per salvarti, molla Khamenei». Le telefonate del Mossad per spargere il panico tra i generali iraniani.
Il panico che scatta se ti molla - Come «nomophobia», in italiano anche «nomofobia», per esteso «no mobile pho(ne)bia», il panico che ti assale se il cellulare ti molla. corriere.it scrive