Deportazione per asfissia | il piano israeliano metro dopo metro

Il piano israeliano si dipana, metro dopo metro, sotto il velo dell’eufemismo “evacuazione”. Ogni comunicato inizia con un’ipocrita menzione di “sicurezza”, mentre le mappe si tingono di rosso e Gaza si stringe, isolando due milioni di persone in un territorio sempre più ridotto. La sofferenza si espande, e le parole non bastano a descrivere l’angoscia crescente. Una crisi umanitaria che richiede attenzione e risposte concrete.

Nel lessico militare israeliano, la parola “evacuazione” è diventata un eufemismo per deportazione forzata. Ogni comunicato dell’Idf inizia con lo stesso refrain ipocrita: “Per la vostra sicurezza”. Poi segue la mappa, aggiornata in rosso. Ma quelle aree non tornano mai bianche. Gaza si restringe ogni giorno, e due milioni di persone sono stipate nel 18% del territorio. Le altre zone sono morte civile, marchiate come bersagli. Nel fango di Muwasi o tra le rovine di Gaza City si vive senza spazio, senza acqua, senza pudore. C’è chi dorme tra i rifiuti, chi accende fuochi bruciando plastica, chi ha un solo gabinetto per 200 persone. 🔗 Leggi su Lanotiziagiornale.it

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Gaza, l'esercito israeliano ordina l'evacuazione di alcune zone del nord | Media: raid aerei israeliani a Jabalia - L'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione di alcune aree nel nord di Gaza, mentre continuano i raid aerei su Jabalia.

metro deportazione israeliano asfissiaDeportazione per asfissia: il piano israeliano metro dopo metro - Nel lessico militare israeliano, la parola “evacuazione” è diventata un eufemismo per deportazione forzata. Lo riporta lanotiziagiornale.it

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