Sala bocciato per mancanza di vegetazione
a periferia che nel cuore pulsante di Milano. Questa disparità evidenzia come l’urbanizzazione rapida abbia sacrificato spazi verdi fondamentali per il benessere dei cittadini. È ora di ripensare la città, integrando natura e urbanistica, per ridare a tutti un’oasi di pace e salute a portata di mano.
A Milano solo il 37 per cento dei residenti ha a disposizione un parco o un giardino raggiungibile a piedi e in cinque minuti. Si potrebbe pensare che in una città con un centro così pieno di edifici, cioè con una densità edilizia molto elevata (peraltro storicamente elevata e non per responsabilità imputabile ai sindaci a partire dal Dopoguerra), ebbene, si potrebbe pensare che tutto ciò sia naturale e invece, paradossalmente, c’è più verde in centro che in periferia perché in centro – a parte quello «privato», cioè all’interno degli edifici privati – ci sono anche molti spazi pubblici (parchi, parchetti, giardini e giardinetti) che permettono ai cittadini milanesi di potersi godere il verde in varie parti della zona più ricca del capoluogo. 🔗 Leggi su Panorama.it
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