Chiusura dei negozi ’etnici’ lotta al degrado o ai poveri?
Le recenti chiusure dei negozi etnici in centro sollevano un acceso dibattito tra tutela del decoro urbano e rispetto delle fasce più deboli. Rifondazione comunista denuncia contraddizioni nell’ordinanza del sindaco Mezzetti, che penalizza indistintamente attività di diversa natura. È forse l’inizio di una guerra ai poveri mascherata da lotta al degrado? La questione invita a riflettere su come si equilibri ordine e solidarietà nel nostro tessuto urbano.
"Lotta al degrado o guerra ai poveri?". L’interrogativo è di Rifondazione comunista che nell’ordinanza del sindaco Massimo Mezzetti che impone l’obbligo di chiusura alle 20 per i negozi ’etnici’ del centro per il decoro urbano rileva delle "contraddizioni". "A essere colpiti sono ancora una volta, indistintamente, tutti i negozi di una certa tipologia – principalmente minimarket e alimentari cosiddetti ’etnici’ – localizzati in specifiche zone della città. Una misura che si presenta come neutra, ma che nei fatti si configura come selettiva e generalizzante: non distingue tra chi opera correttamente e chi no, non valuta le differenze di gestione o di comportamento, ma penalizza in blocco intere categorie di esercenti. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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Lotta a degrado e sporcizia in Galleria Mazzini e via Cantoni a Forlì.
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Negozi etnici, giro di vite: "La chiusura alle 20 va estesa alla periferia" - La richiesta di Luca Bagnoli di Confcommercio: "Molti nostri associati segnalano da anni diverse situazioni ormai fuori controllo in tutti i quartieri". Come scrive msn.com