Sparò all’accoltellatore La Procura sul carabiniere | Non aveva altra scelta

In un drammatico episodio di Capodanno, il coraggio e la tempestività del comandante Luciano Masini sono stati messi alla prova. Con strumenti limitati e senza spray o taser a disposizione, l’ufficiale ha dovuto fare una scelta difficile: sparare all’aggressore per proteggere la vita di tutti. La Procura di Rimini ha confermato che si è trattato di legittima difesa, un gesto estremo nato dalla necessità di tutelare se stesso e gli altri.

Né spray al peperoncino, né taser, né qualsiasi altro strumento. Per fermare l’accoltellatore egiziano Muhammad Sitta, il comandante della stazione dei carabinieri di Verucchio Luciano Masini non ha avuto altra scelta che sparargli per abbatterlo. Secondo la ricostruzione della Procura di Rimini, il militare avrebbe agito per legittima difesa, per tutelare se stesso e altri dall’aggressore armato di coltello, che la notte di Capodanno ha seminato il caos nel borgo della Valmarecchia, ferendo quattro persone. Sitta ha continuato ad avanzare fino a ritrovarsi una distanza di circa 80 centimetri dal comandante Masini. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it

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Sparò all’accoltellatore. La Procura sul carabiniere: Non aveva altra scelta; Sparò allo straniero che aveva accoltellato quattro passanti, la procura chiede l'archiviazione; Rimini, il carabiniere verso l’archiviazione: «Uccise per difendersi».

accoltellatore procura altra sceltaSparò all’accoltellatore. La Procura sul carabiniere: "Non aveva altra scelta" - Il pm chiede di archiviare l’inchiesta per eccesso colposo di legittima difesa "Né il taser né lo spray al peperoncino avrebbero potuto fermare Sitta". Lo riporta msn.com

accoltellatore procura altra sceltaAccoltellatore ucciso: "Il carabiniere ha agito per legittima difesa. Sparare fu l’unica scelta" - La Procura di Rimini ha motivato così la richiesta di archiviazione dell’indagine sul comandante originario di Polinago, Luciano Masini. Segnala msn.com

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