Qui a Teheran non c’è nemmeno un posto in cui rifugiarsi
In un contesto di crescente tensione e insicurezza, la giovane ricercatrice italo-iraniana descrive un Teheran senza rifugi, dove ogni angolo diventa una sfida alla sopravvivenza. La sua testimonianza rende palpabile l’angoscia di chi si sente intrappolato tra speranza e paura, mentre la famiglia cerca salvezza lontano da casa. Un racconto che ci invita a riflettere sulla fragilità della pace e sulla forza di chi lotta per un futuro migliore.
«La maggior parte della mia famiglia si trovava a Teheran, ieri alcuni di loro hanno avuto la possibilitĂ di andarsene verso nord, lontano». La giovane ricercatrice italo-iraniana con cui proviamo . il manifesto. 🔗 Leggi su Cms.ilmanifesto.it
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Dopo il messaggio dell'esercito israeliano agli iraniani con la richiesta di evacuazione delle aree nei pressi delle fabbriche di armi e dei siti militari, sono tantissimi i cittadini di Teheran che hanno deciso di lasciare la cittĂ . Le immagini mostrano le lunghe file di Vai su Facebook
«Qui a Teheran non c’è nemmeno un posto in cui rifugiarsi».
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“Non eravamo pronti per questo inferno. Siamo impotenti”. A Teheran popolazione senza rifugi - Nessun sistema di allarme né rifugi adeguati: "I funzionari dicevano di essere pronti per qualsiasi guerra". ilfattoquotidiano.it scrive