Perché non possiamo non dirci ebrei
Perché non possiamo non dirci ebrei? In un mondo sconvolto da tempeste di fuoco e silenzi pesanti come il piombo, l’identità ebraica si ergono come un richiamo vibrante alla memoria e alla resilienza. Tra le macerie di un passato che ancora risuona, il nostro patrimonio culturale ci invita a riflettere sul senso di appartenenza e di continuità. È un legame che non si spezza, anche quando il rumore del mondo sembra volerlo cancellare.
Sotto il fortunale d’acciaio dei missili khomeinisti c’è anche il desolato silenzio di un vecchio strumento a corde, che non viene suonato da più di sessant’anni, esposto all’Accademia di Musica e Danza di Gerusalemme. Era stato il ferro del mestiere di uno dei massimi fabbricanti di sorrisi di questo Novecento che non se ne vuole proprio andare: Adolph Arthur Marx, Adolph perché nel 1888 un israelita newyorkese, nato nella città che fino all’11 settembre era la più grande metropoli ebraica del mondo, poteva ancora essere chiamato con quel nome. Nel geniale complesso familiare guidato da Julius Henry “Groucho”, Harpo era quello che non parlava mai, se non pizzicando i crini della tavolozza sonora. 🔗 Leggi su Liberoquotidiano.it
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Antisemitismo. Non possiamo dirci innocenti - Anche se siamo colpevoli, oltre che consapevoli, non riusciamo a essere vaccinati, non possiamo dirci innocenti. Come scrive repubblica.it