Caso Paragon il Copasir riapre l’inchiesta sui giornalisti spiati
Il caso Paragon torna sotto i riflettori: il Copasir ha deciso di riaprire l’indagine sulla sorveglianza dei giornalisti, confermando l’uso del software militare Graphite. La vicenda solleva importanti interrogativi sulla privacy e sulla libertà di stampa, gettando luce su un’ombra che rischia di oscurare il diritto all’informazione. È ora di fare chiarezza e garantire trasparenza in un contesto così delicato.
Il Copasir ha deciso di riaprire l’indagine sul caso Paragon, dopo la conferma che il giornalista Ciro Pellegrino e un altro cronista europeo, che ha deciso di rimanere anonimo, sono stati effettivamente sorvegliato tramite il software militare Graphite, sviluppato dall’azienda israeliana. Stando a quanto riportato da Repubblica, anche un terzo giornalista si sarebbe rivolto alla Polizia postale, dopo aver ricevuto una notifica di intrusione sospetta da Meta. Nel frattempo, i magistrati stanno proseguendo le indagini con due fascicoli aperti, uno a Roma e uno a Napoli, coordinati dalla Procura nazionale antiterrorismo, per fare luce su possibili intercettazioni illegali. 🔗 Leggi su Lettera43.it
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