Ammessa al suicidio assistito ma è paralizzata | Autorizzate il mio medico a darmi il farmaco letale

In un contesto in cui il diritto di scelta sul proprio fine vita si fa sempre più dibattuto, il caso di Libera, una donna paralizzata dalla sclerosi multipla, apre nuovi scenari. La sua richiesta di ricevere il farmaco letale tramite il medico solleva questioni delicate sulla autonomia e la dignità umana. La Corte Costituzionale sarà chiamata a decidere se e come tutelare i diritti di chi, come Libera, desidera congedarsi con dignità.

Firenze, 17 giugno 2025 – Il fine vita arriva ancora alla Consulta che affronterà il caso di una donna completamente paralizzata che non può autosomministrarsi il farmaco letale. Libera, nome di fantasia scelto da una 55enne toscana, è completamente paralizzata per una sclerosi multipla e, secondo quanto spiega l' Associazione Coscioni, ha avuto accesso al suicidio assistito ma le sue condizioni non le consentono di autosomministrarsi il farmaco letale. Così ha fatto ricorso d'urgenza al Tribunale di Firenze per chiedere che sia il suo medico a somministrarlo. Il tribunale ha sollevato la questione di legittimità costituzionale per l'articolo 579 del codice penale che punisce l' omicidio del consenziente. 🔗 Leggi su Lanazione.it

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