Le bombe e la coscienza | quando il denaro tace è la coscienza che deve parlare ed insorgere

La guerra — per chi maneggia capitali — non è tragedia, ma un freddo affare dove il denaro tace di fronte alla sofferenza umana. In questo scenario, la vera domanda è: quando la coscienza deve alzare la voce e insorgere? È il momento di riflettere su come i valori umani si scontrino con gli interessi finanziari, perché l'umanità non può più permettersi di restare in silenzio di fronte alle ingiustizie del mondo.

Di fronte al fragore delle bombe, i mercati non tremano: ripartono. Ma cosa dice questo della nostra umanità? Mentre i cieli di Gaza e dell’Ucraina si coprono di fumo e macerie, mentre i civili corrono sotto il sibilo dei missili, nel cuore silenzioso di Wall Street i numeri scorrono sui monitor con lo stesso ritmo impassibile. Le borse oscillano, cadono per un momento e poi risalgono. La guerra — per chi maneggia capitali — non è tragedia, ma opportunità. Questo non è un grido ideologico. È un dato di fatto. I mercati non si fanno intimidire nemmeno dalla guerra. Anzi, spesso ne traggono vigore. 🔗 Leggi su Bergamonews.it

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Le bombe e la coscienza: quando il denaro tace è la coscienza che deve parlare ed insorgere; Papa Leone: “Evitate l’olocausto nucleare”, nel 2024 spesi 100 miliardi di dollari per le armi.

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