L’alluvione non fa più paura | L’invaso che salverà Parma in quell’opera c’è la mia mano
Il 13 ottobre 2014, Parma si risvegliò sotto una furiosa ondata di acqua e solidarietà. Il torrente Baganza esondò, sommergendo quartieri e spegnendo le luci, ma anche accendendo un senso di comunità e speranza. In quella drammatica emergenza, gli ‘Angeli del Fango’ si fecero avanti, testimoniando che, anche nelle avversità più profonde, l’unione e la solidarietà possono fare la differenza. Quella giornata rimane impressa come simbolo di rinascita e resilienza.
E’ il 13 ottobre del 2014, il torrente Baganza esonda, si allaga Parma. Vengono inondati alcuni quartieri, ponti chiusi e black out delle linee telefoniche sotto una pioggia torrenziale. La comunità si mobilita, tra le macerie, gli stivali affondati in quell’onda scura gli ‘Angeli del fango’. Vanghe, carriole e solidarietà. Mai più. Cristian Magli, 48 anni, il caschetto in testa, la divisa colorata, indica l’area. E’ grande come 120 campi di calcio, l’opera costerà 140 milioni di euro, verranno utilizzati 160mila metri cubi di cemento, sette milioni di chili di ferro per fare l’armatura. "Lo stesso peso, lo stesso quantitativo della Torre Eiffel", spiega Magli, nato a Ripapersico, il diploma da geometra conseguito a Ferrara. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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