La reputazione di Netanyahu che brucia più dei civili

la soluzione ai problemi di Netanyahu, ma un tentativo disperato di distogliere l’attenzione dalla crescente condanna internazionale per il massacro di Gaza. La sua strategia sembra più una mossa di chiusura che di leadership, alimentando tensioni e minando ulteriormente la già fragile reputazione di Israele a livello globale. Questa manovra rischia di isolare ancora di più il paese sulla scena mondiale, lasciando un'eredità di crisi e controversie che difficile sarà dimenticare.

Il massacro di Gaza ha minato alle fondamenta la retorica dell’“unica democrazia del Medio Oriente”. Le immagini dei bambini affamati uccisi in fila per il cibo, degli ospedali devastati, delle fosse comuni hanno rotto il patto ipocrita tra Israele e le sue alleanze occidentali. Quando l’indignazione internazionale ha iniziato a farsi pericolosa, Benjamin Netanyahu ha spostato il mirino: non più Gaza, ma Teheran. L’attacco all’Iran non è soltanto un’operazione militare. È una manovra mediatica. Serve a riscrivere la narrazione: da carnefice a vittima, da Stato assediante a Paese aggredito. Così, nel cuore di un’opinione pubblica ormai stanca della complicità, Israele tenta di riprendersi la scena invocando ancora una volta la minaccia esistenziale e il diritto alla difesa. 🔗 Leggi su Lanotiziagiornale.it

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netanyahu reputazione brucia civiliLa reputazione di Netanyahu che brucia più dei civili - Il massacro di Gaza ha minato alle fondamenta la retorica dell’“unica democrazia del Medio Oriente”. Si legge su lanotiziagiornale.it

Netanyahu: "Non sposteremo civili Gaza" - "Lasciatemi chiarire alcuni punti: Israele non ha intenzione di occupare in modo permanente Gaza o di spostare la sua popolazione civile". Secondo rainews.it

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