La mamma con i figli sul treno e l’uomo che la aggredisce perché un bambino lo ha sfiorato
In un pomeriggio qualunque, un viaggio tra Roma e Milano si trasforma in un incubo per Matilde Daverio e i suoi figli. Un gesto inatteso e violento scuote la tranquillitĂ di una famiglia come tante, portando alla luce le fragilitĂ e le tensioni che spesso si celano dietro la routine quotidiana. La loro storia, raccontata con coraggio e sinceritĂ , ci invita a riflettere sul rispetto e la sicurezza nei momenti di condivisione pubblica.
Matilde Daverio, 32 anni, ha quattro figli. Ha scritto una lettera al Corriere della Sera per raccontare quello che le è accaduto alle 15 di venerdì 12 giugno 2025. Viaggiava a bordo di un treno Italo 9940 da Roma a Milano. Aveva occupato tre posti, uno per sĂ© e gli altri per due dei suoi quattro figli. Ovvero Giacomo (6 anni) e Filippo (7). Il viaggio va avanti tranquillamente: Filippo dorme fino a Firenze, Giacomo si fa leggere Il Mago di Oz. Poi una partita di carte, una storia a fumetti e l’arrivo alla Stazione Centrale. E qui accade il fattaccio. Il racconto. «Ci prepariamo a scendere. Nell’alzarsi dal suo posto, Giacomo accidentalmente sfiora con il piede la gamba del quarto passeggero del tavolino, seduto con le gambe accavallate di fronte a lui, il quale manifesta un irrequieto disappunto per essere stato sfiorato. 🔗 Leggi su Open.online
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Pubblichiamo la lettera indirizzata al Direttore Luciano Fontana della lettrice Matilde Daverio, madre di quattro figli, che racconta la sua disavventura su un viaggio in treno da Roma a Milano. Ore 15.00 di venerdì 12 giugno 2025. Salgo sul treno Italo 9940 a R Vai su Facebook
La mamma con i figli sul treno e l’uomo che la aggredisce perché un bambino lo ha sfiorato; “Buttato fuori dal treno con mio figlio disabile perché avevo un biglietto della corsa successiva”; «Fermi, sono ancora a bordo». Genitori disperati in stazione: il treno parte coi i loro figli sopra. Cosa è su.
La mamma con i figli sul treno e l’uomo che la aggredisce perché un bambino lo ha sfiorato - allora forse ci meritiamo davvero l’estinzione, per lasciare spazio finalmente alla quiete e al silenzio (eterno)». Si legge su msn.com