Il mondo che marcisce nei magazzini | le ricadute umanitarie dei tagli USAID
Il mondo che marcisce nei magazzini, le vite spezzate dall’indifferenza e dalla crisi umanitaria. A Leopoli, nel cuore dell’Ucraina, la fame supera la paura delle bombe: un campo profughi ridotto a un ricordo struggente di speranza svanita. Questa drammatica situazione è il risultato dei drastici tagli all’USAID, che hanno ridotto drasticamente gli aiuti essenziali. È ora di chiedersi: quanto più possiamo tollerare questa emergenza silenziosa?
C’è un campo profughi a Leopoli, in Ucraina, dove la fame ha ormai superato la paura delle bombe. Fino a poche settimane fa, mille pasti caldi al giorno sostenevano gli sfollati. Oggi ne restano trecento. Dal primo settembre, nemmeno quelli. È uno dei tanti effetti della decisione americana di tagliare, in un colpo solo, oltre il 90% dei finanziamenti all’USAID: sessanta miliardi di dollari evaporati in nome dell’“America First” e affidati a un ventottenne con trascorsi nel team di Elon Musk per smantellare l’agenzia. Una mano ideologica ha spento i frigoriferi nei centri nutrizionali, chiuso i rubinetti delle cliniche, lasciato marcire 66mila tonnellate di cibo in magazzini di Dubai, Djibouti e Houston. 🔗 Leggi su Lanotiziagiornale.it
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Il mondo che marcisce nei magazzini: le ricadute umanitarie dei tagli USAID - Scorte alimentari in decomposizione, farmaci HIV razionati, ospedali chiusi: la politica americana che moltiplica la morte. Segnala lanotiziagiornale.it
USAID e non solo: se l’Occidente rinuncia all’egemonia - «Bill Gates è andato dritto al punto con il suo collega miliardario Elon Musk. msn.com scrive