Grandi opere piccole vergogne

Da settimane, tra grandi opere e progetti faraonici, ci dimentichiamo delle piccole vergogne che quotidianamente affliggono l’Emilia-Romagna. Mentre si parla di miliardi e rinnovamenti, le strade di Lido di Classe e di Milano sono un colabrodo, simbolo di una gestione poco efficace e di un’Italia che fatica a prendersi cura delle sue realtà più semplici. È ora di riflettere: non possiamo continuare a investire in progetti faraonici senza prima sistemare ciò che è immediatamente sotto i nostri occhi.

Da settimane parliamo del Passante, delle grandi opere, dei progetti miliardari che nascono e muoiono e che, in teoria, dovrebbero trasformare l’Emilia-Romagna. Ma intanto, la realtà quotidiana ci sbatte in faccia una verità più semplice e più cruda: non riusciamo neppure a sistemare le strade. Sabato scorso  ero a Lido di Classe, frazione turistica di Ravenna. L’asfalto è una groviera da anni (e lo stesso discorso vale purtroppo per Milano Marittima e molte altre località della costa). Le buche sono sempre lì, sempre più profonde, e con loro il rischio quotidiano per chi va in bici, in motorino, a piedi. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it

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