La regina la bici e le donne musulmane

sua corte inventori e ingegneri, desiderosa di rendere la bicicletta accessibile a tutte. La sua visione rivoluzionaria non solo emancipò le donne, ma aprì un nuovo capitolo di libertà e movimento. E così, nel cuore di un’epoca di grandi cambiamenti, nacque una storia di innovazione e coraggio che avrebbe attraversato i secoli. Ma come si inseriscono le donne musulmane in questo contesto di evoluzione?

Crippa Era il 1898 e una donna importante, intelligente e curiosa, ebbe un’idea. Aveva letto su una rivista che qualcuno in Europa aveva inventato uno strano trabiccolo con le ruote che la affascinava molto: era l’antenata della bicicletta. C’era un solo problema, si trattava ancora di un oggetto un po’ scomodo, soprattutto per una donna, specie per via ad esempio dei lunghi gonnelloni. E allora lei, la regina Margherita di Savoia, convocò alla Villa Reale di Monza un ragazzo che era un piccolo genio della meccanica – Edoardo Bianchi – e si stava occupando proprio di quegli strani trabiccoli. Tempo poche settimane ed Edoardo Bianchi inventò la prima bicicletta da donna. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it

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