La caccia al Dna per incastrare Sempio e l’incubo fruttolo | Inquirenti sleali possono fare di tutto Perché nel 2017 nessuno si oppose all’archiviazione?
La vicenda dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco si infittisce di misteri e trabocchetti, alimentando dubbi e inquietudini. Tra indagini riaperte e nuove accuse, emergono dubbi sulla trasparenza e sull’onestà degli inquirenti, che nel 2017 avevano archiviato il caso senza approfondimenti fondamentali. La realtà si fa sempre più oscura, lasciando spazio a un’incertezza che non può essere ignorata, e il sospetto cresce: chi sta davvero giocando con la verità?
Garlasco (Pavia) – “È un’indagine piena di trabocchetti, non ci si può fidare di niente e vengono gli incubi. Non sulle unghie o sull’impronta, quello non preoccupa. Ma su quello che non hanno mai analizzato nel 2007». L’avvocato Massimo Lovati, che con la collega Angela Taccia difende Andrea Sempio, indagato nella riaperta indagine sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco il 13 agosto 2007, dopo il “sogno“ del sicario, in tv ha raccontato un suo nuovo “incubo“ sulle analisi dell’incidente probatorio: il Dna di Sempio trovato sullo yogurt repertato tra la spazzatura di casa Poggi il giorno del delitto. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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Quando hanno preso di nuovo le impronte a Sempio, come dicevo davanti a persone che sbeffeggiavano la procura per incapacità, stavano semplicemente acquisendo l’impronta palmare tramite inchiostrazione. Vai su Facebook
Garlasco, la caccia al Dna per incastrare Sempio e l’incubo fruttolo: “Inquirenti sleali, possono fare di tutto. Perché nel 2017 nessuno si oppose all’archiviazione?”.
Chiara Poggi, la caccia degli inquirenti e le nuove analisi su Sempio (con l'aiuto del genetista del caso di Yara Gambirasio) - Sempio, pronto semmai anche a farsi interrogare, è più «preoccupato per l'incubo che sta rivivendo» la famiglia Poggi che per se stesso, mentre il fratello di Chiara cerca di dargli «conforto». ilgazzettino.it scrive