Dopo il Pride di Roma si accendono le polemiche politiche
Dopo il Pride di Roma, le polemiche politiche accendono ancora una volta il dibattito pubblico. La manifestazione, simbolo di rivendicazione e presenza, si trasforma in un terreno di scontro tra libertà e provocazione. Dalle sagome simboliche ai simboli tradizionali, ogni elemento diventa un manifesto di lotta, ma anche di tensione. È un momento in cui i diritti della comunità LGBTQ+ incontrano il fuoco delle polemiche politiche, lasciando spazio a riflessioni profonde e necessarie.
Pride e solito contorno di polemiche. Il corteo attraversa Roma, rivendica diritti e presenza di una intera comunità, ma la serietà degli argomenti, la sacrosanta libertà e esserci diventano occasione di provocazione, di scontro, di attacco politico. Si comincia con le sagome appese a testa in giù di Netanyahu, Elon Musk, Donald Trump, presi a simbolo di omofobia. Sventolano le bandiere palestinesi, ma sventolano anche la bandiera della comunità Lgbt ebraica con la stella di David sull'arcobaleno e la richiesta di "smetterla di costringere gli omosessuali e gli ebrei a essere invisibili". 🔗 Leggi su Tgcom24.mediaset.it
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