BrainGate2 l’interfaccia uomo-macchina che restituisce la parola ai malati di Sla
Immagina un mondo in cui le parole tornano a fluire, anche quando la malattia sembra averle silenziate. Grazie a BrainGate2, l'interfaccia uomo-macchina sviluppata dall'Università della California a Davis, questa possibilità diventa realtà. Con microelettrodi impiantati nel cervello, un paziente affetto da SLA ha potuto riottenere la capacità di parlare in modo naturale e spontaneo. Un progresso che apre nuove speranze per migliaia di persone: il futuro della comunicazione assistiva è già qui.
Aiutare le persone affetta da Sla a tornare a parlare in modo fluido e naturale: è il traguardo raggiunto dalla nuova interfaccia uomo-macchina BrainGate2 realizzata dal gruppo di ricerca dell’Università della California a Davis, guidato da Sergey Stavisky e pubblicato sulla rivista Nature. Si tratta di microelettrodi impiantati nel cervello che hanno permesso a un paziente di tornare a parlare traducendo i suoi segnali cerebrali in tempo quasi reale. “È un grande miglioramento rispetto alle tecnologie assistive standard, ma comporta comunque un ritardo nella conversazione. Questa nuova sintesi vocale in tempo reale è simile a una chiamata telefonica”, ha detto Stavisky, ricercatore che in questi anni ha sviluppato un algoritmo di Intelligenza Artificiale capace di trasformare gli impulsi elettrici prodotti dal cervello in linguaggio naturale. 🔗 Leggi su Ildenaro.it
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BrainGate2, l’interfaccia uomo-macchina che restituisce la parola ai malati di Sla; Uomo con la Sla torna a parlare con l’I.A.; Paralizzato da Sla torna a parlare in modo fluido con l’IA.
Paralizzato da Sla parla in modo fluido con l'aiuto dell'IA Come scrive ansa.it: Aiutare le persone affetta da sclerosi laterale amiotrofica ( Sla) a tornare a parlare in modo fluido e naturale: è il traguardo raggiunto dalla nuova interfaccia uomo-