Harvard rilasciata su cauzione la ricercatrice accusata di contrabbando di embrioni di rana

Una scena sorprendente si svolge negli Stati Uniti: la ricercatrice russa di Harvard, Kseniia Petrova, accusata di contrabbando di embrioni di rana, viene rilasciata su cauzione. Dopo mesi di custodia federale, il caso apre un nuovo capitolo nelle controversie sulla ricerca scientifica e le normative internazionali. Ma cosa cela davvero questa vicenda? La risposta potrebbe rivelare molto sul delicato equilibrio tra innovazione e leggi.

Giovedì un giudice statunitense ha rilasciato su cauzione una scienziata di origine russa e ricercatrice dell’Università di Harvard accusata di contrabbando di embrioni di rana negli Stati Uniti. Kseniia Petrova, 30 anni, era in custodia federale da febbraio. Petrova stava tornando da una vacanza in Francia, dove si era fermata in un laboratorio specializzato nella giuntura di sezioni superfini di embrioni di rana (una procedura specifica scientifica) e aveva ottenuto un pacchetto di campioni per la ricerca. In seguito è stata interrogata sui campioni mentre attraversava un posto di controllo della Dogana e Protezione delle Frontiere degli Stati Uniti all’aeroporto internazionale Logan di Boston. 🔗 Leggi su Lapresse.it

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Kseniia Petrova, la storia della ricercatrice anti-Putin, arrestata negli USA per embrioni di rana Scrive msn.com: Peshkin, che è il capo del gruppo di ricerca ad Harvard, collabora con un laboratorio di Parigi che ha recentemente scoperto come tagliare sezioni finissime di un embrione di rana.

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