Morta dopo liposuzione nello studio non c’era neanche il defibrillatore Le cartelle cliniche mancanti e l’analisi dei cellulari
Una tragedia evitabile che solleva gravi interrogativi sulla sicurezza e la regolamentazione delle cliniche estetiche in Italia. La morte della 46enne Ana Sergia Alcivar Chenche, durante un intervento di liposuzione in uno studio clandestino nel quartiere romano di Primavalle, mette in luce le criticità di un sistema spesso lasciato alla deriva. È urgente un intervento deciso per garantire tutela e sicurezza ai pazienti, perché nessuna vita dovrebbe essere sacrificata per negligenza o superficialità.
Un semplice appartamento nel quartiere romano di Primavalle che il dottor José Lizarraga Picciotti aveva trasformato in uno studio medico privato di chirurgia estetica. Qui, sabato 8 giugno, la 46enne Ana Sergia Alcivar Chenche è stata colta da un malore fatale durante un intervento di liposuzione. Nessuna autorizzazione da ormai tredici anni, nessuno strumento di primo intervento. Nello studio mancava anche il defibrillatore, per gestire le eventuali emergenze mediche. E nemmeno una carta o un foglio che registrasse cartelle cliniche della 46enne o fungesse da archivio delle attività svolte su altri. 🔗 Leggi su Open.online
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Muore a 46 anni dopo un intervento di liposuzione in uno studio di medicina estetica: tre indagati - Una tragica perdita scuote il mondo della medicina estetica a Roma, dove una donna di soli 46 anni ha perso la vita dopo un intervento di liposuzione.
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Morta per liposuzione, nello studio mancava il defibrillatore; Donna morta dopo liposuzione, in studio mancava anche il defibrillatore; La morte di Ana Sergia dopo la liposuzione: studio medico senza autorizzazione né defibrillatore.
Morta dopo liposuzione, nello studio mancava defibrillatore e cartelle cliniche - Non sono state ritrovate le cartelle cliniche relative all'intervento della 47enne e nemmeno l'archivio degli altri pazienti del chirurgo José Lizarraga Picciotti Nessuno strumento di primo intervento ...