La solitudine lavorativa colpisce soprattutto i nativi digitali
La solitudine lavorativa, spesso sottovalutata, colpisce in modo particolare i nativi digitali, che tra smart working e connessioni costanti si trovano ad affrontare un isolamento crescente. Secondo il report Gallup 2024, il 20% dei lavoratori vive questa condizione quotidianamente, con percentuali più alte tra chi lavora da remoto. Ma la vera sorpresa è l’identikit della solitudine: non è un tema da sottovalutare, bensì un fenomeno emergente che richiede attenzione e azioni mirate.
Roma, 11 giugno 2025 – I rapporti che definiscono e fanno emergere la solitudine lavorativa si rincorrono uno dopo l’altro, a raccontarci che si tratta di un fenomeno che si espande. Secondo l’ultimo report Stae of the Global Workplace 2024 di Gallup, il 20% dei lavoratori sperimenta solitudine quotidianamente, un dato che sale al 25% tra chi lavora interamente da remoto. Ma la vera sorpresa è l’identikit della solitudine: non è un tema da boomer, ma una piaga che colpisce chi ha meno di 35 anni, i cosiddetti “nativi digitali", quelli che sembrano avere mille contatti ma zero connessioni. C’è, dunque, un paradosso che racconta bene il nostro tempo: lavoriamo più che mai, siamo connessi tutto il giorno, ma ci sentiamo profondamente soli. 🔗 Leggi su Quotidiano.net
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Allarme “solitudine lavorativa“: numeri e costi di una sindrome sempre più diffusa - L'allarme sulla solitudine lavorativa si fa sempre più pressante: oltre l'82% dei dipendenti globali si sente isolato sul lavoro, con conseguenti sfide psicologiche e costi economici crescenti.
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