La realtà edulcorata di Schlein e l’inesistente analisi della sconfitta

La realtà edulcorata di Schleim e l'inutile analisi della sconfitta nascondono la verità di un risultato chiaro: il referendum è stato una battuta d'arresto, soprattutto per i promotori e il Partito Democratico. È ora di chiamare le cose con nome, senza giri di parole o illusioni. Solo così si può guardare avanti con onestà e determinazione. La sfida, infatti, non si esaurisce nel passato, ma si apre al futuro.

Elly, basta. È ora di dire, e di dirsi, la verità: il referendum è stata una sconfitta per i promotori e per i sostenitori, tra questi in primo luogo per il Partito democratico, e dunque per lei. Va chiamata così, sconfitta, senza grottesche edulcorazioni che risultano proprio sul filo come quella secondo cui i Sì sarebbero stati di più degli elettori della destra: peraltro era un calcolo ridicolo. Solo se si premette la parola sconfitta, usata mille volte dalla sinistra, talora persino con qualche drammatizzazione eccessiva, si può ragionare sul da farsi. Una dirigente seria fa così. Oltretutto, sarebbe una prova di onestà verso quei militanti che ieri si sono ritrovati con un pugno di mosche in mano. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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